Bugia, verità e chissà nei magici tre anni

bugie a tre anni

”È vero che oggi abbiamo fatto un pupazzo di neve stthupendo?”. No, Picinin, non è vero.

Stavamo facendo una passeggiata in campagna e ha fatto due fiocchi di neve, proprio due, neanche abbastanza per tirarne una palla addosso a papà. Non abbiamo fatto nessun pupazzo di neve. Il Picinin (3 anni) parla sempre di più e così scopriamo il suo mondo surreale. Racconta storie incredibili, e lui ci crede davvero. Il problema è poi quando fa un pasticcio e nega fino alla morte “non sono stato io”.

Ma le sue storie sono molto di più di una semplice monelleria. Sono un vero e proprio mondo parallelo. Il primo aspetto è che tutto succede ieri o oggi, il futuro è lontanissimo. “Quando sarò grande, avrò 5 anni”. E non esiste un altro passato che non sia “ieri”.

Ieri è un tempo magico dove si mischiano “ieri sono andato al mare sott’acqua come un vero pesce”, forse un ricordo dell’estate, forse un sogno; vere “avventure” della sorella di cui si appropria (“ieri sono andato a scuola da solo”, “ieri sono andato a dormire fuori”); ad altri incubi o fantasie “ieri mi sono perso e c’erano i cacciatori che sparavano ai bambini” o “mi arrampicavo sui muri come Picchepacche”, sarebbe Peter Parker, alias Spiderman, ma vallo a spiegare agli altri bambini.

Oggi invece è un tempo infinito dove si può aspirare a fare di tutto e di più. Le richieste sono come “oggi andiamo sulla neve/sui pattini/in piscina/da Gabriele/a Varese/a mangiare un gelato/in campeggio” spesso tutte insieme.

Poi, al momento di andare al letto, è il momento di ricordare e raccontare cosa si è fatto in questo magico oggi ed è qui che storie vissute, immaginate e sognate si mischiano in avventure fantastiche. La sorella si indigna, protesta e vorrebbe ancorarlo alla realtà. Ma a me sembra così bello lasciare correre un po’ la fantasia.

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