All’uscita da scuola (la bellezza di quella volta senza fretta)

E poi c’è quella volta che vai a prendere i bambini e non sei di fretta.

Succede quasi per caso quando l’autobus passa appena arrivi alla fermata ed eri anche uscita cinque minuti prima del solito. Così arrivi con 15 minuti di anticipo. E c’è il sole e lungo la strada incontri due vecchie amiche del liceo con cui fare due chiacchiere. E hai tempo per farle.

Poi scopri che è vero quello che avevi sempre sospettato: oltre a cambiare ora di uscita ogni settimana, i bambini escono prima dell’ora prevista di dieci minuti buoni. Non erano allucinazioni ottiche dovute ai sensi di colpa che ti facevano vedere diversi compagni già fuori da scuola con i genitori, mentre sfrecciavi lungo la salita per arrivare entro l’ultimo secondo utile e ti dicevi “ce la posso fare, sono ancora in tempo”.

E poi stavolta hai portato la merenda e hai tempo per fermarti un po’ al parco a giocare. L’idillio finisce poco dopo, con il Picinin che tenta di buttarsi da un dirupo di due metri e la sorella disperata dopo essersi litigata un grosso sasso con un compagno. Ma è stato bello finché è durato.

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