Ritorno in treno nell’era del Coronavirus

Frecciarossa con coronavirus

Con la scusa di un viaggio di lavoro, faccio un test dei viaggi in treno.

Nella fase 3 dell’era Coronavirus, testerò sia l’alta velocità, sia un treno locale turistico, vediamo come va.
Aggiornato il primo agosto 2020

Stazione di Roma Termini nella fase 3

Alle 4 di pomeriggio di un giorno infrasettimanale di luglio la stazione di Roma Termini è deserta. Arrivo con grande anticipo per tener conto dei percorsi obbligati e dei controlli, ma non noto grandi differenze rispetto al pre-Covid. Mi ritrovo a fare shopping in attesa del treno. Purtroppo…

Treno ad alta velocità durante l’epidemia di Coronavirus

“Benvenuti a bordo, gentilmente la mascherina”. Il treno Frecciarossa per Napoli è vuoto (conto cinque persone nel mio vagone). Il controllore ancora prima di partire invita l’unico senza mascherina a indossarla. Quel passeggero non ha scuse, anche perché prima di salire a bordo ci hanno consegnato una busta con mascherina chirurgica, guanti e gel igienizzante (distributori di gel si trovano all’ingresso dei vagoni e nei bagni).

Nella busta c’è anche una lattina di acqua naturale. Una lattina d’acqua, non sapevo neanche che esistesse (Perrier a parte). Per sfuggire per un momento al caldo sudaticcio della mascherina la assaggio subito. È buona, solo che siccome non c’è modo per richiederla sono costretta a scolarmela tutta.

Il viaggio è molto tranquillo, anche se non sono abituata a tenere la mascherina tutto questo tempo e non vedo l’ora di toglierla.

Treno con Covid

Sul treno locale. La circumvesuviana durante il Covid

Alla stazione di Napoli centrale, trovo la stessa scena semi-deserta già vista a Termini. Ma la situazione cambia, qualche centinaio di metri più in là, dove passa la Circumvesuviana.

Qui il distanziamento sociale è fai da te. Dei cartelli invitano a non stare più vicini di un metro tra i passeggeri, a indossare la mascherina e a pulirsi le mani, ma è consentito sedersi in tutti i posti disponibili e non vedo distributori di igienizzante.

Mi rassicura comunque che i passeggeri tengono la mascherina, nonostante il caldo, e spesso solo due posti ogni gruppo di quattro vengono occupati, in modo da evitare assembramenti. Anche i passeggeri in piedi si tengono a distanza di sicurezza e, in generale mi sento abbastanza sicura in treno con il Coronavirus.

La mia sensazione deve essere condivisa, visto che un signore si rilassa così tanto che si addormenta e russa come una motosega tutto per il viaggio. Anche quando il treno si rompe, dobbiamo scendere e poi risalire 10 minuti dopo, lui riprende a russare come se niente fosse. E tutto il tempo senza togliere la mascherina (è un talento anche quello, io non riuscirei mica a dormire con la mascherina).

Treno Coronavirus

I treni sono la mia passione, mentre ancora non mi sento pronta a viaggiare in aereo con la pandemia in corso. Se anche te ami binari e stazioni (e hai bambini piccoli), leggi anche la mia guida ai viaggi in treno con bimbi piccoli.

Sperimentato nuovo treno con il Coronavirus: regionale veloce Roma-Montalto di Castro

Giovedì pomeriggio scorso ho provato anche uno dei treni del mare del Lazio per raggiungere i bimbi che sono in vacanza con i nonni. Il regionale veloce a due piani verso Civitavecchia ha superato l’esame. Entrate diverse per salire e scendere dal treno.

Circa metà dei posti contrassegnati come non utilizzabili con dei cartelli e nessun assembramento tra uno scompartimento e l’altro. Obbligo di mascherine rispettato nonostante il caldo a bordo (l’unica nota dolente). Non so però come possa essere durante le ore di punta o nel weekend, ma alle 3 e mezza di un giorno infrasettimanale non ho trovato problemi.

Il giorno dell’anarchia in treno

C’è stato un solo giorno nel quale sull’alta velocità non hanno fatto rispettare il distanziamento. Era scaduto l’obbligo e le compagnie ne hanno subito approfittato.Il giorno dopo il governo ha ripristinato le regole anti-Covid. Con la solita fortuna, proprio in quel giorno di anarchia tornava A. da Milano a Roma con Italo. Così ha fatto tutto il viaggio gomito a gomito con uno sconosciuto a partire dalla regione più colpita da virus. Che gioia!

Leggi anche Tre cose da portare in treno con il Coronavirus.

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