Una donna scappa urlando mentre da dietro un leccio spunta un T-rex.
Lo ammetto, è colpa mia. Non siamo sul set di Jurassic park ma nell’oasi di Macchiagrande, vicino Roma, dove il Wwf ha allestito la mostra Dinosauri in carne e ossa con Appi l’Associazione Paleontologica Paleoartistica Italiana..
Giocando con Piccolè, grido “Aiuto! Aiuto!” nello spiazzo dove spunta il bestione. L’iper-realismo della scultura fa il resto e un’altra ragazza si mette a urlare, mentre una signora scappa a gambe levate. Divertente, finché non ti arrestano per procurato allarme.
La nostra visita alla mostra Dinosauri in carne e ossa
È facile dire “è solo un pupazzo”, al sicuro nella città. Ma lì nel bel mezzo della riserva naturale, il tirannosauro e gli altri 23 animali preistorici ricostruiti nei colori e nelle dimensioni reali sembrano vivi.

Con un po’ di fantasia è facile ritrovarsi indietro nel tempo di un centinaio milioni di anni, quando il dinosauro Tito scorrazzava per il Lazio. Hanno ritrovato le sue ossa sui monti Prenestini. A conoscerlo è un colosso di sei metri con la faccia simpatica, erbivoro per fortuna (non si sa mai).
I dinosauri non sono roba da maschi e altre scoperte
Noi non siamo molto ferrati in tema di preistoria. Anzi quando, sulla strada per il mare, propongo – visto il cielo coperto – di deviare sull’oasi di Fregene e la mostra del Wwf, Piccolè storce il naso: “i dinosauri sono roba da maschi”, dice. Questo mi convince ancora di più che è il caso di andare. Anche il papà non ha voglia, teme un’americanata senza senso e una botta di caldo spaventosa. Ma so essere molto testarda, soprattutto quando ho una crociata contro gli stereotipi da combattere.
Tutti e due alla fine si ricredono. Le ricostruzioni dei dinosauri sono pazzesche e sono tante le bambine che sgambettano entusiaste lungo il sentiero, immerso nella macchia mediterranea.
Il bosco è un bosco vero di lecci e pini, corbezzoli e tamerici, brulicante di farfalle tra l’edera e il pungitopo. Ci vivono anche lepri, daini, istrici e tantissime specie di uccelli, ma sono abbastanza furbi da non farsi beccare dai bambini. Noi sgamiamo solo una grossa tartaruga terrestre, nascosta dietro un cespuglio e troppo lenta per scappare.
Per il resto, i protagonisti sono loro: i dinosauri e gli altri animali preistorici che si nascondono lungo un sentiero di due chilometri. Alcuni modelli sono enormi come il diplodoco che aveva una coda così lunga che quando “scodinzolava” rompeva il muro del suono, altri sono invece più piccoli: la dimensione media dei dinosauri, del resto, era quella di un pony (abbiamo scoperto alla mostra).

Storie di veri draghi e non solo
Molti dinosauri della mostra hanno piume e colori variopinti, ce n’è uno in particolare che sembra uscito da un libro fantasy. Lo hanno denominato Dracorex hogwartsia, che vuol dire il re dei draghi di Hogwarts, e con le sue corna e il colore viola fa proprio pensare al mondo di Harry Potter.
Noi siamo particolarmente felici di incontrare i personaggi dell’Era glaciale (uccelli dodo compresi) e io impazzisco quando lo scopro che lo “scoiattolo” del film, Scrat, è in realtà un animale di nome cronopio. Si chiamano così, infatti, gli esseri fantastici inventati dallo scrittore argentino Julio Cortazar in cui mi sono sempre immedesima (soprattutto nel racconto Viaggi che racconta le loro avventure in vacanza).

Come evitare una nuova estinzione di massa #nonestinguerti
Ora ci siamo appassionati agli abitanti della preistoria e all’altro grande tema dell’esposizione che è l’estinzione. La mostra racconta infatti meccanismi che hanno portato alla scomparsa dei dinosauri – in particolare a seguito della caduta sulla Terra di un meteorite 66 milioni di anni fa – e segnala la minaccia di una nuova grande estinzione di massa dovuta alle attività dell’uomo.
Sono centinaia di migliaia gli animali in pericolo e anche i bambini possono fare la loro parte per salvarli – è il messaggio del Wwf – con comportamenti ecologicamente responsabili ma anche esplorando l’ambiente e conoscendo le specie che lo abitano. “La conoscenza è la chiave per #nonestinguerti”, spiegano gli organizzatori.

Informazioni utili per visitare la mostra dei dinosauri di Fiumicino
È una mostra itinerante per bambini e adulti basata su ricostruzioni scientificamente accurate e iperrealiste degli animali preistorici a grandezza naturale. Questo è il sito ufficiale dell’esposizione con le edizioni in corso, oltre a Fiumicino nell’oasi di Macchiagrande, anche a Napoli, Gubbio, Monza, San Lazzaro di Savena (Bologna) e Bitti (Nuoro).
L’esposizione è aperta fino al 10 novembre 2019 sabato, domenica e giorni festivi dalle 10 alle 18 (ma la biglietteria chiude alle 16). Negli altri giorni è possibile chiedere un’apertura speciale su prenotazione per gruppi o scuole.
Almeno due ore. Il percorso espositivo è lungo un sentiero di circa due chilometri con 24 statue di animali preistorici e diversi pannelli illustrativi.
Il sentiero è semplice da percorrere anche con passeggini, che sono consigliati per i bambini piccoli visto che la passeggiata può essere un po’ lunga per chi non cammina ancora bene. In alternativa può essere utile un marsupio o uno zainetto porta-bebè.
La mostra dei dinosauri resta chiusa. Le informazioni aggiornate si trovano sulla pagina Facebook dell’oasi di Macchiagrande, dove si trovano anche notizie su laboratori ed eventi speciali, come le aperture notturne.
La mostra Dinosauri in carne ed ossa è a Fregene (nel comune di Fiumicino) a circa 30 chilometri dal centro Roma. L’ingresso è all’angolo tra viale Castellammare e via della Veneziana.
Ci sono due aree picnic all’inizio e alla fine del percorso, ma è necessario portare pranzo o merenda a casa. Si possono riempire bottiglie o borracce in una fontanella di acqua potabile all’inizio del percorso.
Noi abbiamo comprato un biglietto famiglia da 22 euro per quattro persone. I biglietti singoli costano 10 euro ad adulto, 7.50 per bambini e ragazzi da 4 a 18 anni e 4 euro per i soci Wwf e Appi-Associazione Paleontologica Paleoartistica Italiana. I bimbi sotto i quattro anni entrano gratis.
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