
Mary Poppins insegna: la ricerca di una babysitter può essere sfiancante.
Non finisce mai. Profetica è la favola della famiglia Banks. Appena trovi la tata giusta, quella va via e si ricomincia da capo. E non importa se prende il tè sul tetto e parla con gli uccellini, comunque presto se ne andrà. Chissà se, quando in fretta e furia la bambinaia volante ha fatto le valige ed è partita, aveva trovato un’offerta migliore.
A noi succede sempre. Abbiamo bisogno della babysitter solo una volta ogni tanto e così, quando ne troviamo una che ci piace e la richiamiamo, quella ha trovato un lavoro più continuo, e non è più disponibile. O forse sono i miei bambini, come Jane e Micheal nella storia, a metterle in fuga tutte. Non sono sicura di poterlo escludere.
Le tecniche per trovare una brava babysitter
In questi anni di ricerca di babysitter, ho visto che ogni famiglia ha la sua strategia per la ricerca della tata perfetta. Il signor Banks metteva gli annunci sul giornale:
“La bambinaia in questa casa sarà un esempio di virilità e, con dei pargoli così, io voglio qui una che tremare li farà”
Si leggeva nel suo messaggio.
Si è visto come è finita, con tutte quelle arcigne donnone in fila davanti alla porta, prima che arrivasse Mary Poppins. Oggi si usano, piuttosto, altre tecniche. E alla “virilità” sono di solito preferiti requisiti come empatia, creatività o un corso di pronto soccorso.
La ricerca della tata per la mamma social
La mamma social conosce tutti e troverà come babysitter la figlia della vicina o un’altra persona di massima fiducia. La vedi davanti a scuola, in palestra, al bar del quartiere o al mercato a scambiare due chiacchiere e quattro pettegolezzi con tutti quelli che incontra. Sembra sfaccendata, in realtà sta studiando le possibili candidate.
La distributrice di babysitter
Una versione evoluta della mamma social è la distributrice di babysitter. Lei il problema della tata lo ha risolto all’origine, scegliendo una super tata ancora prima di partorire. La sua bambinaia è così dolce e affidabile che diventa un punto di riferimento per le altre mamme, alla disperata ricerca di a chi lasciare i propri bambini. “Non è che hai un’amica?”, continuano a chiederle e lei, alla fine, trova sempre qualcuno. Quando c’è lei, il parco giochi sembra un piccolo efficientissimo centro per l’impiego.
Come sceglie la baby sitter una mamma esigente
Come minimo la babysitter deve aver fatto il corso di disostruzione pediatrica ed essere un’esperta di alimentazione infantile, pedagogia e primo soccorso. Per sicurezza la mamma esigente cerca solo tra maestre degli asili nido. Grazie a lei ho scoperto che le supplenti hanno una chat dove si scambiano informazioni anche sulle offerte di lavoro nelle famiglie.
La mamma 2.0 e le bambinaie cercate online
La babysitter, per la mamma digital, si trova on line sui tanti siti specializzati. Alcuni sono super esclusivi e costosi. Le tate sono iper-qualificate e referenziatissime, ma sembravano perfette anche le ultime scarpe che ho comprato su Yoox, e invece erano degli strumenti di tortura. Io avrei paura ad affidare i bambini a qualcuno conosciuto on line.
Quello che ho fatto è stato, invece, assillare la super tata dalle mille amiche, chiedere alle maestre del nido e anche – per disperazione – alle bidelle ma anche così non sono riuscita a trovare nessuno a cui lasciare il Picinin due mattine a settimana, quando non poteva andare al nido (leggi tutta la verità sul primo anno di asilo).
Una cosa è certa. Una volta trovata la tata perfetta, il mio consiglio è non lasciarla mai. La mamma di una compagna di Piccolè porta il suo babysitter, un ragazzo fantastico con i bambini, persino in settimana bianca. Non sia mai che glielo portino via. E così lei si fa anche delle sciate come si deve. Quando si dice una professionista.

