
Io amo i bistrot di Parigi e le terrasse con i tavolini da cui osservare il via vai lungo strade, piazze e boulevard. Qui puoi mangiare e bere con pochi soldi a (quasi) ogni ora.
Ma soprattutto goderti la compagnia degli amici o di un libro mi fanno sentire un po’ artista, un po’ rivoluzionaria, molto parigina. Così quando ho saputo che il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, aveva premiato i 102 migliori bistrot della città, mi sono messa alla ricerca della lista, che pubblico qui sotto quartiere per quartiere.
I requisiti per partecipare alla selezione erano semplici: la cucina aperta tutto il giorno, un lungo orario di apertura, un bancone dove si potesse mangiare e uno spirito popolare, quindi prezzi accessibili, dimensioni “umane” e una programmazione di appuntamenti e concerti.
Bistrot simbolo dell’art de vivre di Parigi, la candidatura all’Unesco
I vincitori della medaglia dei bistrot doc sono dei sopravvissuti. Messi alla prova dai ritmi di vita sempre più frenetici, dalla concorrenza dei fastfood e delle consegne a domicilio, negli ultimi anni sono passati da 3 mila a un migliaio.
Per salvaguardare questi locali e dargli un futuro, i bistrot sono stati candidati come patrimonio dell’Umanità dell’Unesco come simbolo dell’arte di vivere francese, “un modo di vivere e condividere, trascorrere il tempo e incontrarsi”.
Mangiare a Parigi con i bambini
Con una cucina ricercata e spazi a volte stretti, i bistrot non sono sempre adatti alle famiglie di bambini, come abbiamo scoperto nel nostro primo weekend a Parigi con bambini. Ecco alcuni consigli per godersi il più parigino dei pasti, in famiglia:
- scegliere locali con una terrasse con tavolini all’aperto e la possibilità di sgranchirsi le gambe nei momenti di attesa o una veranda (nei giorni più freddi),
- portare quaderni e colori per ingannare l’attesa disegnando con i grandi artisti del passato,
- puntare su piatti tipici ma semplici. Per esempio, i toast alla francese, croque madame e croque monsieur, la charcuterie (con wurstel e salsicce), il pesce affumicato, le uova con maionese o le crêpes, un successo assicurato. Tra i dolci, nei bistrot non manca quasi mai la mousse al cioccolato, amata dai bambini.
I migliori bistrot di Parigi

Per scegliere tra i migliori bistrot di Parigi, premiati con la medaglia d’oro del Comune nel corso del tempo, può aiutare la selezione del giornale Le Figaro che segnala tre locali come pilastri della cucina parigina tradizionale:
- Comptoir du Relais, a Saint Germain, con piatti ricercati come ravioli di foi gras in salsa di lenticchie.
- L’Assiette, 181 Rue du Château, un’antica salumeria gourmet trasformata in bistrot.
- Café Constant, nel 7° arrondissement, con specialità come la quenelle al luccio, una crema di pesce, o la terrin di suino.
Questi sono invece bistrot con una cucina più giovane e creativa
- Servan, nell’11° arrondissement, con una cucina fusion e proposte come le ostriche all’avocado.
- Galopin, nel 10° arrondissement, aperto dal vincitore della trasmissione televisiva Top Chef 2010. Nel menu tempura di sardine, capperi e crudités di verdure.
- Tomy & Co, nel 7° arrondissement, che reiventa classici della cucina da bistrot come la testina di vitello.
La carica dei 102 bistrot medaglia d’oro 2019
Dal centro alla periferia, ogni distretto di Parigi (o arrondissement) ha bistrot meritevoli di una medaglia cittadina. In un’edizione precedente del riconoscimento, nel 2017, tra gli chef della giuria c’era il pluristellato Alain Ducasse, ed erano stati scelti questi cento indirizzi. I nuovi vincitori sono invece questi 102.
I bistrot del primo arrondissement. Louvre, di place Vendôme, Les Halles e Le Châtelet
- À la Claire Fontaine,
- Cancale bar,
- La Taverne Henri IV,
- Le Bistrot des Halles,
- Le Musset.
I locali del 2° arrondissement, La Bourse-Le Sentier
- À l’heure du Vin,
- Au P’tit gorgeon,
- Le Compas,
- Café du Centre,
- Le 7e B’Art,
- Le Bougainville,
- Le Central,
- Le Galibot,
- Le Gavroche,
- Le Monsigny,
- Le Petit Vendôme,
- Le Régent,
- Les Ducs.
Dove mangiare nel 3° arrondissement, Le Marais
- Le Parisien,
- Le Petit Martin.
I migliori bistrot del 4°, dall’Hôtel de Ville al Beaubourg fino alle isole
Le medaglie del 5°, nel quartiere latino
- Authre Bistrot,
- Café au Soleil d’Austerlitz,
- Café Le Petit Pont
- La Petite Périgourdine,
- Le Censier,
- Le Gay-Lussac,
- Le Monge,
- Le Moulin à Vent,
- Le Passage,
- Le Perraudin,
- Le Royal Saint-Jacques,
- Les Pipos,
- Le Bon Bock.
Nel 6°, la Parigi esistenzialista di Saint-Germain-des-Prés e del Luxembourg
- Chez Georges,
- Le Café du Métro,
- Le Parisien.
I locali doc del 7°, la Tour Eiffel e les Invalides
Le Bosquet.
I bistrot ell’8°, dagli Champs Elysées a Saint-Lazare
- À l’Abordage,
- Le Paris Europe,
- Sens Unique,
- Le Coin.
Nel 9°, Opéra Garnier
- À côté,
- Bourgogne Sud,
- Folie’s Café,
- La Tute,
- Le Royal Cadet,
- Le Saint-Georges,
- Le Royal.
Nel 10°, Gare du Nord, Gare de l’Est, Canal Saint-Martin
- Bistrot Brune,
- Chez Mme Gen,
- L’Atmosphere,
- La Colonie,
- La Renaissance,
- Le Magenta,
- Le Réveil du Xe.
Nell’11°, i migliori bistrot a La Bastille-République
- À l’ami Pierre,
- Attitude café,
- Bistrot du peintre,
- Chez Lui,
- L’Horizon,
- L’Auberge Pyrénées Cévennes,
- La Ravigote,
- Le Gallia,
- Le Léopard,
- Mélac.
Nel 12°, Bercy-Reuilly-Bois de Vincennes
- Baron rouge,
- Le Carpe Diem,
- Le Charolais,
- Le Verre à vin.
Nel 13°, Chinatown, Bibliothèque
- L’intermède,
- Le Débonnaire,
- Le Perroquet.
Nel 14°, Montparnasse-l’Observatoire
- L’Opportun,
- Au P‘tit zinc ,
- Jazz Café Montparnasse,
- Le Daudet,
- Le Vaudésir,
- Mémère Louise,
- Au Bistrot d’à côté,
- Café Signes.
Nel 15°, Senna, Grenelle, Vaugirard
- Aux Sportifs réunis,
- Le Petit Pan,
- Gloriette Café.
Nel 16°, Auteuil, Passy, Bois de Boulogne
Nel 17°, Arc de Triomphe, Ternes, Batignolles-Monceau
- Le Bougnat,
- Le P’tit Canon,
- Millesimes.
Nel 18°, i locali premiati a Monmartre
- Chez Pradel,
- En Vrac,
- La Mascotte,
- La Bonne Franquette,
- La Timbale.
Nel 19°, La Villette, la Buttes-Chaumont
Le Grand Central.
Nel 20°, i migliori bistrot di Belleville-Père Lachaise
- La Cantine de Belleville,
- Le Bistrot d’Avron,
- Le Mistral.
In attesa di provarne, almeno qualcuno, posso accontentarmi della vista dalla finestra della mia camera da letto. Dà infatti su un viale alberato e, dietro la chioma di un platano, si vedono i tavolini di un bar illuminato. Anche se Parigi è a centinaia di chilometri di distanza, mi affaccio e mi sembra di essere lì. È una delle cose che mi piace di più di casa nuova.