Ogni tanto prendeva l’aereo volando sul lettone. A volte portava con sé il cavallo arancione Zietto. “Non possiamo fermarci adesso? Siamo arrivate?”, le chiedevo dopo un po’. “No dobbiamo PAT-TI-RE! Non pottiamo femmacci mai“. Sembrava “Sulla strada” di Kerouac.
“Sal, dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo”.
“Per andare dove, amico?”
“Non lo so, ma dobbiamo andare”.
Per chi dice che per i bambini piccoli è meglio restare a casa tranquilli, io ne conosco tanti che sono dei viaggiatori nati, curiosi, avventurosi, scatenati. Soprattutto se sono abituati ai viaggi all’estero fin da piccoli.