
Mai e poi mai pensavo che avrei fatto una sola giornata sulla neve. Ancora una volta, mi sbagliavo. Temevo la sveglia all’alba, ore di macchina con gran finale di tornanti e bimbi verdi di nausea, code per tutto, dal parcheggio al rifugio. Era il mio incubo. Pensavo che per godersi la montagna fossero necessari almeno un paio di giorni.

Poi Piccolè ha chiesto di andare sulla neve. Eravamo dalla nonna nordica, vicino Varese, e io ho pensato: in fondo, possiamo provare ad andare in montagna dalla mattina alla sera. Sembravano così vicine le cime innevate fuori dalla finestra.
Non sapevo che per A. la montagna era come minino il Monte Rosa, e che saremmo dovuti arrivare almeno a Champoluc, in val d’Aosta, snobbando nevi più vicine come quella del Mottarone o della Valsesia.

Così, alla fine, siamo davvero partiti (quasi) all’alba, alle 7 e mezza, con un cielo rosa intenso e la pupa (4 anni) che biascicava “ma io ho tanto thonno”. Poi, dopo la colazione al bar, ha dormito tutto il tempo mentre il viaggio filava liscio, senza traffico. Il fratellino era rimasto a casa con la nonna.
La nostra giornata sulla neve
Alle dieci eravamo già in val d’Ayas, pronti per le piste che, però, erano chiuse a causa di un vento tempestoso. Così, vestiti che sembravamo usciti da un telefilm anni 80, grazie all’abbigliamento da sci gentilmente fornito dalla nonna, ci siamo rifugiati nel primo bar.

A. aveva i quattro capelli sparati all’insù da una fascia di pile e Rayban a goccia del nonno. Io un piumone gigante color acquamarina con inserti gialli e Piccolé una tuta viola decorata a fiori. Molto vintage, pure troppo.
Così conciati, mentre continuavamo a sbandare e scivolare nel parco giochi ghiacciato del paese, abbiamo incontrato i cugini nordici, che ci hanno portato guanti e slittini, nonché mezza Varese. La passione per Champoluc deve essere contagiosa.

Abbiamo puntato l’unico impianto aperto, una specie di trenino, e siamo saliti insieme in montagna sotto i un cielo blu intenso. Il vento spazzava la neve dalle cime, ma al sole si stava benone e le piste deserte erano perfette per lo slittino. Le montagne erano tutte per noi, e anche il rifugio dove abbiamo pranzato e preso l’ultima cioccolata calda, alle 4, prima di ripartire.
Quanto cosa una giornata sulla neve in Val d’Aosta
“Mica male questa storia di andare sulla neve in giornata, è da rifare”, ho pensato. “Sai perché non c’è nessuno qui in giro tra i 25 e i 36 anni?”, ha detto però il cugino di A. “Per venire a sciare in giornata spende come minimo 150 euro, e portandosi il pranzo al sacco”.
- 30 euro di casello autostradale (da Milano),
- 50 euro di carburante,
- 50 euro di skipass giornaliero (sono 200 euro per una famiglia di quattro persone),
- 50 euro di noleggio sci e scarponi (sempre da moltiplicare per adulti e bambini).
Meno male che noi siamo tipi da slittino! E qualcosa mi dice che lo resteremo molto a lungo.

Cosa fare in una giornata sulla neve con i bambini senza sci
- Guerra di palle di neve
- Pupazzi di neve
- Slittino
- L’angelo nella neve
- Ricerca di impronte nella neve
- Passeggiata nel bosco/ciaspolata o nordic walk per i più grandi
- Parchi giochi /parchi avventura
- Terme
- Cioccolata calda.

Non perderti i consigli di ComeCalamity.it per vacanze sulla neve con i bambini e la guida on line Viaggiare con i bimbi (e godersi il viaggio) senza spendere una fortuna.

