La prima cosa che abbiamo visto dell’isola di La Palma sono state le stelle. Eravamo in macchina con i bambini, appena sbarcati dal traghetto e ancora un po’ traballanti per il mal di mare.
Ho guardato fuori dal finestrino e ho visto il cielo stellato. Persino dall’auto si riusciva a godere di uno spettacolo incredibile.
Scoprire La Palma con i bambini in cinque mosse

Le stelle di La Palma e la “legge del cielo”
A La Palma le stelle sono importanti. L’isola delle Canarie ospita uno dei più grandi osservatori astronomici del mondo e ha una legge speciale, la legge del cielo, che limita l’inquinamento luminoso al minimo. Il risultato è che le notti stellate di La Palma sono state tra le più belle che abbiamo mai visto, anche a guardarle dal terrazzo sul tetto della nostra casetta di Tazacorte, nel centro di un paese.
Messi a letto i bambini, spesso salivamo di sopra a giocare con un’app, Mappa stellare. Bastava inquadrare un pezzo di cielo con la fotocamera del telefonino per vedere quali stelle, pianeti e costellazioni ci si potevano trovare. Sarebbe stato molto romantico, se non ci fossimo ingarellati a vedere chi ne individuava di più.
La case tradizionali
La seconda cosa che abbiamo visto sono le case, coloratissime e squadrate. Avevamo affittato un appartamento tradizionale al centro di Tazacorte con le porte e le finestre verdi. Si snodava intorno a un piccolo cortile scoperto su cui si affacciavano tutte le stanze: il salotto, la cucina, la camera da letto e il bagno. Questo giardinetto era, di fatto, il cuore della casa e dovevi passarci per forza per andare al gabinetto. Dopo un primo momento di esitazione, ci ha conquistati. Piccolè si piazzava lì a giocare – faceva abbastanza caldo da stare tutto il giorno all’aperto – ed era difficile scollarla per uscire, anche per andare al mare.
Le banane
La terza cosa che abbiamo visto sono le banane. La nostra cittadina si affacciava su una terrazza che sembrava proprio un classico lungomare, ma dava su ettari di bananeti. Il mare era una striscia blu, laggiù in fondo, a una ventina di minuti di cammino.
A Tazacorte c’era persino un Museo del platano molto molto dettagliato che non abbiamo potuto mancare. Il papà ha studiato agraria e si immaginava “da grande” come una specie di Uomo del monte. Così ha voluto leggere uno per uno i pannelli che spiegavano come venivano fatti i terrazzamenti dei bananeti fino al secolo scorso (risposta: con la dinamite), le condizioni climatiche ideali per le piantagioni e le malattie delle banane. Si è anche convinto degli effetti miracolosi delle banane sulla salute e, da allora, è diventato una specie di gorilla. Mangia banane a colazione, pranzo e cena.
Io ero piuttosto affascinata dalle pubblicità vintage che vantavano le virtù delle banane per crescere bambini obesi. Mentre Piccolè giocava alla “piccola colonialista” facendo la principessa tra le stanze e le terrazze del museo. E il fratellino se la ronfava nel marsupio.
Il mare di La Palma
Il mare non è il motivo principale per cui, di solito, si sceglie una vacanza a La Palma. Altre isole delle Canarie hanno spiagge più spettacolari e questo ha protetto quest’isola dal turismo di massa. Noi però è qui, al porticciolo di Tazacorte, che abbiamo fatto i bagni più belli (e anche alcune delle migliori mangiate di pesce).
La spiaggia di sabbia nera era abbastanza protetta dai venti e dai cavalloni dell’oceano. C’erano anche delle rampe che facilitavano la vita con carrozzine e passeggini, un piccolo parco giochi e dei ristorantini di pesce buoni ed economici. A pochi metri di distanza dalla spiaggia partivano escursioni per vedere le balene, con barche adatte anche a bambini piccoli: io non vedevo l’ora di provare ma Piccolè ha opposto un deciso rifiuto e ha vinto.
I parchi naturali di La Palma
Giungle, crateri vulcanici, falesie, grotte e caverne sono però il vero punto forte di La Palma. Viene chiamata l’Isola bella per la varietà dei paesaggi che ospita in poco più di 700 chilometri quadrati. E’ il sogno di qualsiasi escursionista. Noi, con i bambini piccoli, ci siamo goduti qualche passeggiata alla Caldera de Taburiente, quello che resta di un gigantesco vulcano collassato su se stesso, e nei boschi di Los Tilos. Ma erano tanti gli sportivi, dai ciclisti agli scalatori e persino i parapendisti, che arrivavano sul lungomare a fine giornata con gli occhi a cuoricino.
Qui gli altri racconti del nostro ultimo viaggio alle Canarie:
- La Gomera, l’isola degli uomini fringuello.
- Tenerife, non solo isola dei pensionati.
- Le Canarie segrete con bambini piccoli in inverno.
Verdetto: Tenerife ci ha sorpreso, La Gomera (alla fine) ci ha incantato ma è di La Palma che ci siamo innamorati. Del resto, cosa potevamo aspettarci da un’isola che ha la forma di un cuore quasi perfetto?