Il politico di turno, mentre parla con alcuni giornalisti al Senato:
– La faccio breve che vedo che la vostra collega la stiamo perdendo, è a un passo dal sonno… –
Diverse paia di occhi si girano verso di me, che lacrimo vistosamente cercando di non sbadigliare.
– Mi scusi, ho una bambina piccola –
La verità è che sono notti che non dormo, Piccolé si sveglia un paio di volte (come sempre) ma mentre, in genere, mi riaddormento subito, da qualche giorno resto poi insonne per ore. È così saltato il precario equilibrio che finora mi consentiva di camuffare la fame di sonno, almeno a lavoro.
Stanotte però ho avuto un’idea: dopo un’oretta che mi rigiravo nel letto, ho iniziato a raccontarmi la soporifera storia ‘Il coniglietto che voleva addormentarsi’. La leggo a Piccolé tutte le sere e ormai la so a memoria. Non ero arrivata a metà del racconto che ronfavo beata (almeno fino al nuovo risveglio della bimba, mezz’ora dopo).