Due anni vissuti pericolosamente

C’è un momento preciso in cui sei in cima allo scivolo. Attacchi le braccia alla sbarra sopra la tua testa, sollevi il sederotto e ondeggi avanti e indietro nel vuoto, prima di lasciarti andare giù. E’ lì che una parte di me vorrebbe piombarsi su di te e stringerti forte per non farti cadere. Ma c’è un’altra parte che, invece, starebbe a guardarti provare e provare senza fare nient’altro, a oltranza.

Spesso è questa parte che prende il sopravvento, anche dopo quella volta che ti ho vista cadere all’indietro e ho pensato di morire. Forse sono matta (e sicuramente è quello che pensano la maggior parte delle altre mamme del parco). Ma lasciarti andare, provare, esplorare, scoprire è il mio modo di amarti. E venire, provare, esplorare, scoprire il mondo con te in questi due anni insieme è stata l’avventura più bella che potessi vivere.
Buon compleanno, Piccolè!

ps Qualche giorno fa sono incappata nel post di un collega per il compleanno della figlia ventenne. – Anche quest’anno non la potrò abbracciare mentre le sussurro “auguri tesoro mio”. Ma se qualcuno la incontra nei corridoi dell’Università di x, o la vede passeggiare per una strada affollata o mentre sfreccia in bicicletta, non la fermi, la lasci andare. La guardi da lontano e pensi quanto mi costa non poterle sussurrare “auguri, tesoro mio” -. Mi ha commosso fino alle lacrime e messo una voglia pazzesca di preparare torte, scegliere regali e gonfiare palloncini, almeno finché ce l’ho qui vicina vicina.

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