Ora che Piccolé cammina (e corre) andare in giro con lei è una specie di addestramento militare tra scatti, piegamenti, sollevamento pesi, trazioni, squat.
– Passeggino a chi? – Il compagno di mille avventure è ormai di intralcio per esplorare la città palmo a palmo. Ci sale solo dopo formali proteste. Il suo gioco preferito, invece, è decidere da sola i percorsi, entrando in tutti i negozi, andando a salutare i cani e i gatti del quartiere, salendo e scendendo ogni gradino dieci volte. Così una rampa per carrozzine fuori da un bar diventa un’attrazione molto più ambita del parco giochi sotto casa. A spasso con lei mi sembra di scoprire la zona in cui sono cresciuta per la prima volta.
– Treno – Sempre una grande passione. Solo che vuole fare talmente tante volte avanti e indietro, avanti e indietro tra i vagoni che arriviamo a destinazione esausti come se avessimo fatto tutta la strada a piedi.
– Barca tra le onde – La scoperta delle ultime vacanze è stata che Piccolé non soffre il mal di mare. Non lo soffre proprio per niente. In traghetto nell’oceano, una mattina di mare grosso, mentre la mamma, verdastra, smaniava per la terraferma, la bambina dormiva come un angioletto. Un’altra volta, ha iniziato a piovere mentre eravamo su un motoscafo a 40 minuti dalla riva e il suo unico problema era che non voleva stare stretta in braccio sotto l’asciugamano ma tenersi da sola alla battagliola e prendere tutti gli spruzzi. E’ arrivata a terra fradicia e felice.
– Aereo – Di notte è meglio. Non c’è il problema di dover stare a giocare seduta per ore in braccio a mamma o papà. I posti riservati alle famiglie con bambini sui voli a lungo raggio, poi, sono fantastici. Poteva allungare le gambe anche un gigante come A. La culla che ci hanno dato, invece, era un po’ piccola, in teoria poteva portare bambini fino a 10 mesi e sotto i 10 kg. Lei pesava poco di più ma era così lunga che riuscivamo a incastrarcela solo una volta addormentata. Incredibilmente sembrava stare comoda.
– Bicicletta – E’ in bici, però, che abbiamo dato il peggio di noi come genitori snaturati. Piccolé adora stare sul seggiolino e spesso ci si addormenta anche, tutta storta. Una volta, eravamo ancora al mare e stavamo andando a mangiare in una rosticceria, arrivati abbiamo slegato la bambina che dormiva tranquilla e la abbiamo messa sdraiata sul tavolo a fianco a noi. Dopo un po’ che avevamo finito, volevamo tornare al mare, ma lei non si svegliava. E così, facendo più piano possibile, l’abbiamo rimessa sul seggiolino, l’abbiamo legata stretta e siamo ripartiti verso una nuova spiaggia. La cosa pazzesca è che lei ha continuato a dormire, imperterrita.
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ps Le puntate precedenti: In viaggio con Piccolé a tre mesi e In viaggio con Piccolé a 10 mesi
Per il racconto del viaggio fai-da-te alle Seychelles con la bimba di un anno e mezzo, invece, guardate qui.