
Ottenere il passaporto per minorenni o una carta d’identità valida per l’espatrio per bambini può essere più complicato del previsto. Il primo appuntamento per richiedere la carta d’identità elettronica di Piccolè, nel mio municipio di Roma, è tra oltre cinque mesi. Per ottenere il passaporto, invece, servono un minimo di dieci giorni, dopo aver preso appuntamento in line sul sito passaportonline.poliziadistato.it. E i bambini hanno bisogno di un loro documento di viaggio, non vengono più inseriti su quello dei genitori.
In caso di partenze imminenti o vacanze last minute, c’è un’altra possibilità che è la richiesta di una vecchia carta d’identità valida per l’espatrio cartacea, che viene rilasciata in tempi più rapidi da comuni e municipi una volta dimostrata l’urgenza della pratica. Nel nostro caso, bisogna presentare il biglietto o la prenotazione di un viaggio.
Per chi si è ridotto proprio all’ultimo secondo l’aeroporto di Fiumicino prevede il servizio Carta d’identità al volo che garantisce il rilascio immediato di una carta d’identità cartacea per i passeggeri dello scalo muniti di carta di imbarco (http://www.adr.it/carta-di-identita-al-volo). Ma io non consiglierei di provare se funziona davvero.
Noi, per sicurezza, facciamo la carta d’identità ai pupi il prima possibile, appena nati, ma per alcuni viaggi all’estero abbiamo avuto bisogno del passaporto e, per sicurezza, abbiamo portato con noi anche un certificato di stato di famiglia. Non molti paesi, infatti, fuori dall’Europa, accettano la carta di identità.
Passaporto per minorenni: ecco come non fare
Conquistare il passaporto per minori per Piccolè è stata un’avventura tragicomica e ha richiesto più di un mese. A un certo punto ho avuto (quasi) paura che ci arrestassero.
Tutto comincia con una mia telefonata.
– È lo 060606? Mi servono delle informazioni per il rilascio dei passaporti per i bambini.
– Le passo la questura.
Drin drin
– Buongiorno, dovrei fare il passaporto per me e per la mia bambina.
– Deve andare al commissariato di zona e portare;
- i moduli di richiesta compilati,
- un documento di identità valido del minore,
- 2 foto tessera per ciascuna,
- 2 valori bollati di 73,50 euro e
- la ricevuta di due versamenti su conto corrente di 42,50 euro.
- Devono essere presenti entrambi i genitori.
– Deve esserci anche la bambina?
– No, le ho detto che basta un documento di identità dei minori. Ma mi sta a sentire o no?
Controllo anche le informazioni ufficiali per il rilascio dei passaporti per bambini. Porto la bambina a fare la fototessera, la accompagno al nido, vado dal tabaccaio per i valori bollati ma non accetta pagamenti con il bancomat, corro a prelevare, torno dal tabaccaio, raggiungo al volo le poste e mi metto in coda, A. passa a prendermi in moto e arriviamo al commissariato appena in tempo, dieci minuti prima della chiusura. La poliziotta storce il naso.
– Senza i bambini non possiamo fare niente per il rilascio del passaporto. Devo vederla. È nell’interesse del minore –
– Ma il suo collega mi ha detto che non serviva –
– Impossibile –
Sento la rabbia montare, A. mi trattiene.
– E comunque queste non vanno bene – aggiunge indicando le mie fototessera con una smorfia.
– Guardi, ho anche queste altre qui della macchinetta automatica –
– No, quelle sono troppo piccole, queste troppo grandi -.
Per miracolo riesco a non strozzarla e a rifare le foto in tempo per inoltrare la mia pratica per il rinnovo del passaporto prima della chiusura. Peccato che nella foto ho un’espressione omicida, ogni volta che mi controlleranno il passaporto mi fermeranno come terrorista.
Secondo tentativo per avere il passaporto per bambini
Due giorni dopo, sono con Piccolé al commissariato, c’è una coda infinita e lei è scatenata. “Così si pentiranno di averci costretto a tornare”, sogghigno prima che la situazione degeneri. Poco dopo, all’apice del caos, con la bambina che gioca a nascondino tra gli uffici e un arresto in corso, arrivano a dirmi: – Guardi che noi sappiamo chi è lei, lavora per …”. In qualche modo ne usciamo senza manette ai polsi e la domanda per il passaporto per bambini di Piccolé viene inviata.
E non è finita qui: terzo giro in questura
Rimuovo completamente la questione passaporto. Un mese dopo dopo A. è a Milano, mi telefona.
– Calamity, non so come dirtelo, mi hanno chiamato dal commissariato la foto della bimba non andava bene. Bisogna portargliene un’altra.
Ringhio.
Comunque rifaccio la fototessera (questa volta la scatto io) e torno al commissariato per la terza volta per avere un passaporto per bambini. C’è un poliziotto nuovo:
– Guardi, qui c’è tutta la pratica da rifare. Devo vedere il minore.
Lo sente un collega che c’era l’altra volta e sbianca:
– No, no ci penso io, ma non fate tornare quella bambina.
Sembrava terrorizzato.
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Aggiornato al novembre 2018.

