Una stanza tutta per lei

Abbiamo smontato e rimontato, svitato e riavvitato, scollato e rincollato, spostato e rispostato tutta casa. Piccolé, serena, dirigeva i lavori. Poi, al momento di andare a dormire, ha iniziato a piangere: non ne voleva sapere. Ecco, non vuole stare nella nuova cameretta da sola, abbiamo cominciato a disperarci. Ed è così che l’abbiamo portata nel lettone, pronti a dormire lì tutti insieme come non succedeva da quando era appena nata. Avevamo alle spalle giorni di lavoro per riconquistare un minimo di intimità e rischiavamo di averne ancora meno di prima.

Sono passati dieci minuti scarsi, poi Piccolé ha spalancato gli occhioni e ha ripreso ad agitarsi. L’abbiamo portata di là (ora ha tutta per sé la stanza più grande della casa). Le abbiamo fatto vedere i suoi giochi, il materassone, la poltrona a righe. Poi l’abbiamo messa nel lettino e ha preso una faccia soddisfatta che diceva: – Ma siete matti se pensate che vengo in quel bugigattolo con voi, io me ne sto qui! E’ stato bello finché è durato, ma ho bisogno dei miei spazi. Non è colpa vostra, sono io. Ho già due mesi, voglio vivere la mia vita. Vedrete, con il tempo ve ne farete una ragione -. Così si è addormentata. Ha mostrato più spirito d’indipendenza lei di noi grandi, fosse stato per me mi sa che saremmo rimasti a dormire insieme fino a 18 anni.

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3 commenti

  1. In questo preciso momento, ho le piccole che ronfano fianco a me nel lettone, quindi non ti farò mai la morale!
    Sono favorevole al massimo contatto possibile finché posso ma ovviamente creare degli spazi per loro è un bene perché avranno bisogno anche loro di prendersi piccole pause e distanze dai genitori o no?
    La scusa dell'amica è ottima, ci cascherà di sicuro! 😀

  2. Ahaha! Ma mica mi sono arresa… A. è a Milano e la tentazione di dormire con lei è fortissima (anche perché oggi ha fatto i vaccini, ci meritiamo qualche coccola in più). E venerdì viene a trovarmi un'amica e "purtroppo" dovrò lasciare a lei la cameretta.