La mia trasformazione in un ciuccio gigante è quasi compiuta. Sono felice di allattare ed è bello vedere Piccolé crescere di giorno in giorno al mio seno, ma ancora non mi sento molto a mio agio in questa versione “mucca”. Lei mangerebbe sempre – solo nella prima settimana ha preso mezzo chilo! – e io mi sento un po’ svuotata. Intorno, invece, vedo mamme molto sicure di sé e del loro stile di allattamento.
Mamma fondamentalista – Per lei allattare al seno è una missione di OGNI donna e assolutamente fondamentale per dare il meglio ad OGNI bambino. E’ pronta a scendere in piazza per un flash mob a seno nudo per promuovere l’allattamento di cui si sente un’ambasciatrice davanti alla società e alle mamme che non vogliono o non possono allattare.
Mamma fetish-chic – E’ perfettamente a suo agio con le tette all’aria, soprattutto se sfoggia scintillanti copricapezzoli in argento (vedi foto). Questi sono una meraviglia contro i morsi dei neonati e le ragadi, ma decisamente imbarazzanti, se non si è fan sfegatate dello stile di Madonna negli anni 90. Questo è il caso della Mamma fetish, che riesce a cogliere un lato sexy (un po’ bondage) anche nei mutandoni a rete e nei pannoloni post parto.
Mamma sportiva – Con un braccio tiene il bimbo al seno, con l’altro gira la pasta, intanto parla al telefono e controlla l’agenda. Non so come faccia, ma è un vortice di attività e tutto sembra incastrarsi alla perfezione.
Mamma Hi tech – Conosce e ha provato ogni modello di tiralatte, ogni tipo di biberon e tettarella e ogni posizione di allattamento. Può discutere per ore e senza confondersi dei vantaggi della presa a pallone da rugby, di quella incrociata o dell’allattamento da sdraiata.
Io al massimo sono
Mamma peciona – La contraddistinguono le macchie che si accaniscono su di lei e i suoi vestiti dall’attimo dopo la doccia. Si riconoscono macchie di latte, della pomata salva-capezzoli alla lanolina, dell’olio di mandorle per il babymassaggio, della tintura di calendula per i punti, ma ci sono anche macchie non meglio identificate e probabilmente finora sconosciute all’umanità per forma, dimensione e resistenza ai detersivi.
3 commenti
Sempre che non sia influenzato nè raffreddato, perché no? ;D
Molto ma molto meglio del ciucci o! Lo lascio fare, dici?
Oh… potrei scrivere un libro sulle mie disavventure da madre senza latte. Non ti dico della mia costante febbre notturna, dei brividi di freddo a qualsiasi ora del giorno e della notte eppure non ho MAI avuto una tale quantità di latte da saziare minimamente le due pupe. O ero scarsa io o erano fameliche loro. Non sono mai riuscita ad esserne sicura di quale fosse il problema. Certo è che dopo il quarto mese non usciva più niente!!!
ps. Ho perso tantissimi vestiti, ricordo che una volta, ero talmente stanca ed ridotta male che ho dovuto chiedere a mio marito di scendere a comprarmi un pò di maglie perché non ne avevo più! ;P
ps2. Il naso del papà è cmq meglio del ciuccio in caucciù della chicco! 😉