
Un collega non sa come affrontare il primo viaggio in aereo di un neonato.
Questo è un altro caso per Calamity. Mi aiuta a rispondere un amico che partecipa alla conversazione. È appena tornato da un viaggio in Brasile con un bebè di 3 mesi ed è stupito da quanto tutto sia stato facile.
Volare con un bebè: le domande più comuni
Ecco la mitragliata di dubbi del mio amico sui viaggi in aereo con un neonato e le risposte migliori che ho saputo dargli.
Anche i bambini molto piccoli possono volare senza rischi, ma è meglio aspettare i primi dieci giorni dopo il parto per partire. Si tratta di una precauzione, consigliata anche dalla Società italiana di neonatologia, per gestire l’avvio dell’allattamento, il calo di peso ed eventuali problemi come l’ittero.
Per maggiore prudenza, il nostro pediatra ci ha consigliato di aspettare i tre mesi del bebè e i primi vaccini prima di affrontare luoghi chiusi e affollati come aerei ed aeroporti dove ci sono maggiori rischi di contrarre infezioni.
Ci sono solo due momenti critici per un neonato in aereo e si tratta del decollo e dell’atterraggio, quando la variazione nella pressione atmosferica rischia di provocare dolore alle orecchie. Un ciuccio, il biberon o il seno della mamma da ciucciare può aiutare a prevenire questo problema.
Altri possibili disagi per il bambino possono venire da eventuali sbalzi di temperatura, a luce e rumori che possono disturbarlo. Un aiuto in questo caso può venire dall’abbigliamento. Vestire il bebè a cipolla e con capi morbidi, comodi da mettere e togliere, è un modo per non fargli soffrire il caldo o il freddo durante il volo. Un cappuccio o un cappellino possono aiutare a isolarsi durante il volo per riposare meglio nonostante la luce. Per bambini molto sensibili ai rumori esistono anche delle cuffie speciali.
Durante il volo con i bambini è utile avere sempre con sé, nel bagaglio a mano, almeno un paio di cambi di vestiti competi, pannolini e tutto il necessario per l’igiene, un paio di ciucci se il bambino li usa, un biberon ed eventualmente un gioco o un libretto. L’acqua e il latte sono disponibili a bordo e non è necessario portarli, così come le compagnie mettono a disposizione delle famiglie – di solito – gli omogeneizzati.
I neonati e i bambini con meno di due anni di solito non pagano il biglietto ma solo le tasse aeroportuali, se viaggiano in braccio a un adulto. Ci sono, però, diverse condizioni tra le varie compagnie. Se si vuole un sedile per il neonato è necessario acquistare un biglietto a parte, a tariffa scontata, e portare a bordo un seggiolino auto abilitato anche per gli aerei.
Ci sono vari aspetti da considerare quando si compra un biglietto aereo per un viaggio con bambini piccoli. L’orario di partenza e di arrivo e la distanza dell’aeroporto dalla destinazione finale sono sicuramente importanti, ma la cosa centrale secondo me è il numero di scali. Nella nostra esperienza, durante il volo, i neonati dormono quasi sempre o sono tranquilli, ma durante gli scali – a volte – ci hanno fatto impazzire. Se possibile è sempre meglio scegliere voli diretti.
Nei voli a lungo viaggio quasi tutte le compagnie hanno alcune culle o lettini a disposizione dei bambini piccoli. Noi le abbiamo trovate molto comode, anche perché vengono montate davanti ai primi sedili della fila che sono – di solito – i più comodi con spazio extra per allungare le gambe anche dei genitori.
Ottenere la culla può rendere il viaggio molto più confortevole, ma non sempre sono disponibili e vanno prenotate in anticipo. A volteè necessario pagare un sovrapprezzo per ottenerle, ma ne vale la pena
Anche sul fronte dei bagagli non c’è una regola universale. Spesso è possibile imbarcare due accessori come una carrozzina e un lettino da campeggio o un seggiolino auto. Altre volte solo un solo passeggino più un piccolo bagaglio.
Capita che limiti maggiori siano previsti per le offerte più economiche di alcune compagnie. È una cosa a cui fare molta attenzione al momento della scelta del volo, ma in generale noi abbiamo trovato una certa tolleranza per quello che riguarda le borse dei bambini.
Ci sono diverse scuole di pensiero su che tipo di passeggino o carrozzina portare nei viaggi in aereo. Noi con Piccolè ne avevamo uno leggero molto economico, il classico modello “da combattimento” che poteva essere caricato nella stiva senza timore che si rompesse nel tragitto o nelle operazioni di carico e scarico. Dopo pochi mesi, si è rotto (appunto).
Con il secondogenito, Picinin, abbiamo preferito comprare un passeggino studiato per i viaggi, un modello di “lusso” che abbiamo acquistato di seconda mano, lo Yoyo Babyzen. Questo, come molti altri passeggini simili, una volta piegato può entrare nella cappelliera di un aereo. A dirla tutta, però, abbiamo sempre finito per imbarcarlo, perché avevamo altri bagagli a mano.
Quasi tutte le compagnie consentono alle famiglie di tenere il passeggino fino al momento di salire in aereo e lo imbarcano subito prima della partenza. In ogni caso bisogna andare ai varchi del check-in, all’arrivo in aeroporto, dove le hostess mettono sul passeggino (la carrozzina o l’ovetto) l’etichetta con cui verrà spedito.
Le famiglie con bambini piccoli, di solito, hanno la possibilità di imbarcarsi per primi, usufruendo dell’imbarco prioritario. Il mio consiglio è: non farlo. Una volta a bordo, hostess e steward vi chiederanno di tenere i bambini seduti fermi e buoni, con le cinture di sicurezza allacciate, fino al decollo e può volerci molto tempo.
È meglio, dalla mia esperienza, aspettare che metà dei passeggeri siano saliti a bordo e poi chiedere di essere imbarcati (senza fare la coda). Attenzione ad aspettare troppo perché diventa più difficile trovare posto per i bagagli a mano nelle cappelliere e si rischia di doverli imbarcare.
Una volta a bordo, le hostess daranno a chi viaggia con un bebè una seconda cintura di sicurezza da agganciare alla propria e allacciare intorno alla vita del bambino, che deve essere tenuto in braccio. Mostrano loro come fare per usarla correttamente. Di solito, sempre prima della partenza, consegnano un salvagente speciale per i neonati da usare in caso di atterraggio di emergenza.
Durante il viaggio in aereo è importante far sì che, al decollo e all’atterraggio il bambino abbia qualcosa da ciucciare. Per il resto del tempo, soprattutto se è molto piccolo, non fa molto: dorme (di solito i bambini trovano il rumore del motore molto rilassante), mangia, fa una passeggiata con mamma e papà fino al bagno e si cambia il pannolino. Se è un po’ più grande può ascoltare una storia, colorare, fare qualche gioco tranquillo, guardare un semplice cartone animato o usare le app per i bimbi sul tablet.
I bagni degli aerei sono dotati di un fasciatoio dove cambiare il pannolino ai bebè. È necessario fare attenzione perché gli spazi sono molto stretti, ma dopo un po’ ci si prende la mano. I bagni e di conseguenza i fasciatoi non si possono usare durante il decollo e l’atterraggio e se ci sono turbolenza.
Le compagnie aereo di solito hanno omogenizzati e pappe per i neonati. Il mio consiglio però è di portare un thermos con un pasto a cui il bambino è abituato, se è già svezzato. Se invece il bambino prende ancora il latte si può chiedere alle hostess di scaldare un biberon o di avere l’acqua per prepararlo.
L’incubo di molti genitori resta una crisi di pianto incontrollato del bebè in viaggio con tutti gli altri passeggeri che li guardano con aria di condanna. Nella mia esperienza è molto raro. Capita che i bambini scoppino a piangere, ma è molto difficile che una passeggiata fino al bagno, un po’ di ciuccio, qualche coccola o un cartone animato non riesca a calmarli.
Nei casi più difficili, arrivano le hostess con un regalino o uno snack per riportare la calma. Sui voli a lungo raggio, Etihad ha introdotto addirittura delle babysitter volanti, le flying nanny, dedicate a intrattenere i più piccoli. Ma al di là dei nomi noi abbiamo sempre trovato un supporto nel personale viaggiante.
In vacanza con i bambini – in aereo e non solo – è sempre meglio avere un’assicurazione di viaggio. A seconda dei viaggi può essere utile anche avere l’assicurazione sanitaria e la copertura per il bagaglio. Ma il minimo, secondo me irrinunciabile, è essere assicurati almeno in caso di annullamento e rinuncia alla partenza visto che, con un neonato, un’influenza improvvisa o un imprevisto di qualche tipo può essere sempre dietro l’angolo.
Missione compiuta! Siete riusciti a viaggiare con un neonato in aereo, ora incomincia la vacanza. Un bel ricordo di questa esperienza può essere il certificato di battesimo del volo con il nome del proprio bambino e le informazioni sulla sua prima volta in aereo. Alcune compagnie lo offrono per i piccoli viaggiatori, ma si può creare una versione fai-da-te (qui trovi tutte le informazioni e modelli stampabili da scaricare).
Bambini in aereo e Covid
Aggiornamento del 22 giugno 2020.
Ora che hanno riaperto le frontiere tra i paesi europei dopo il blocco agli spostamenti per l’emergenza Coronavirus si può pensare di organizzare un viaggio in aereo per i bambini. Restano le disposizioni di sicurezza e di distanziamento sociale all’interno dei terminal, ma in volo tutti i posti possono essere occupati e, per gli adulti, c’è l’obbligo di indossare una mascherina e limiti per i bagagli a mano.
Per quanto mi riguarda, per quest’estate penso che eviterò di volare e sceglierò un viaggio in auto o in treno (e anche l’ambiente sarà contento).
Potrebbero essere utili anche i miei articoli sui primi viaggi dei bambini, i racconti delle nostre avventure alle Canarie con bebè e i consigli per spostarsi in treno con neonati.

