Avevo sognato spesso la nostra casina a Fuerteventura, la seconda e ultima isola delle Canarie che abbiamo visitato con Piccolé. Era un buco bianco proprio sulla spiaggia, a qualche centinaio di metri da un vecchio porticciolo, El Cotillo. Un miniterrazzino accoglieva una palma, con cui Piccolé discuteva a lungo, un’aloe e un ibisco. La notte si sentiva solo il rumore dell’oceano, dietro il fruscio delle foglie. Fuerteventura con un neonato è un paradiso, continuavamo a ripeterci.
A gennaio faceva troppo freddo e c’era troppo vento per stare tutto il giorno sulla spiaggia, che così era tutta per noi (o quasi, c’erano altre due famiglie con bambini piccoli, due giovanissimi hippy con il figlio di un anno e un’altra coppia vestita sempre di nero – li chiamavamo ‘gli jihadisti’ – con un bimbo poco più grande).
Non solo surfisti, Fuerteventura con un neonato
Qualche insenatura più a Nord, oltre il faro, dei ragazzi con i kite facevano acrobazie pazzesche sulle onde, attaccati ai loro aquiloni giganti. Verso l’interno il paesaggio desertico si increspava presto in una serie di montagne, che erano sacre agli indigeni. La loro roccia era talmente segnata da solchi verticali e increspature a dar vita, con le luci della sera, alle forme più impensate tra volti misteriosi, animali marini e mostri preistorici.In viaggio lungo la costa di Fuerteventura con un neonato abbiamo visto anche tanti obbrobri e cittadine prive di fascino (peccato che anche quest’isola non abbia avuto il suo ecofondamentalista come Lanzarote!) ma era facile lasciarseli alle spalle e perdersi in chilometri e chilometri di spiagge selvagge e valli desertiche, punteggiate da antichi mulini a vento. Gli alberi erano così rari da queste parti e il mare così violento che, un tempo, per fare i tetti delle case si usavano i relitti portati a riva dalle correnti dopo i naufragi: erano il legname più diffuso.
E pensare che siamo finiti qui per un equivoco, io non sapevo che Fuerteventura fosse ventosa come e più di Lanzarote (qui il racconto del viaggio a Lanzarote a caccia di vulcani)! Persino il nome vuol dire “forti venti” e non “forte della fortuna” come avevo capito con il mio spagnolo molto molto fantasioso.
1 commento
Buon rientro movimentato! 😉